Confesercenti Bologna incontra la Polizia di Stato: contatti più stretti tra operatori economici e Forze dell’Ordine

Confesercenti Bologna incontra la Polizia di Stato: contatti più stretti tra operatori economici e Forze dell’Ordine

Il Presidente Zucchini: “Una possibilità unica e di rilievo che ci fa sentire meno soli, meno trascurati e non più in balìa degli eventi”

Microcriminalità sempre più spavalda, baby gang, spaccio di stupefacenti alla luce del giorno, rapine e furti con scasso ai danni di negozi e pubblici esercizi. Questi alcuni dei temi scottanti al centro del confronto franco, serrato e molto costruttivo tra alcuni Dirigenti della Polizia di Stato in servizio alla Questura di Bologna e una trentina tra gestori di negozi di vicinato e di pubblici esercizi (bar e pub, ristoranti e trattorie) del centro storico e della periferia di Bologna.

Organizzato da Confesercenti provinciale, l’incontro si è tenuto nelle sale della Cantina Bentivoglio. Per la Polizia di Stato erano presenti Maria Teresa Fontanarosa, Vice Dirigente del Commissariato Due Torri San Francesco di via del Pratello, Stefano Zanforlino, Dirigente del Commissariato Bolognina – Pontevecchio in via Lombardia, e Pierangelo Licciardello, Commissario dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura di Bologna. Confesercenti Bologna era rappresentata dal Presidente provinciale Massimo Zucchini e da Giancarlo Campolmi, Presidente Settore Bar e Pubblici esercizi di Confesercenti Bologna.

La percezione dell’insicurezza è stato uno dei temi maggiormente denunciato dai commercianti e operatori turistici di Confesercenti Bologna. Numerosi i casi segnalati alle Forze dell’Ordine. Come l’aggressione in piena notte e senza motivo sotto al portico di via Irnerio di un giovane dipendente di un pub della zona universitaria. O come dei furti seriali di frutta secca in un negozio di alimentari. Negozianti, baristi e ristoratori hanno chiesto interventi più celeri e immediati delle Forze dell’Ordine.

I funzionari della Polizia di Stato della Questura di Bologna hanno illustrato a grandi linee l’organizzazione dei vari servizi di controllo del territorio. Oltre agli Agenti in divisa che effettuano pattugliamenti appiedati e agli Agenti a bordo delle volanti, in determinate zone vengono predisposti anche servizi con personale in borghese.

Gli operatori del commercio e dei pubblici esercizi aderenti a Confesercenti Bologna e i rappresentanti della Questura di Bologna hanno espresso l’intenzione di mantenere vivo e continuo il confronto, incentivando lo scambio informativo e la collaborazione. I poliziotti hanno illustrato anche la nota app della Polizia di Stato “You Pol”, scaricabile sui dispositivi IOS e Android, che mette in diretto contatto i cittadini con la Polizia permettendo di fare segnalazioni di commissione di reati in tempo reale alla centrale operativa della Questura.

“L’intreccio quotidiano con le Forze dell’Ordine è costante – ha sottolineato il Presidente di Confesercenti Bologna Zucchini – ma per un’abitudine tutta nostra in questi anni è successo che ognuno si è organizzato per conto proprio. L’incontro di oggi è molto importante perché cominciamo a pensare di poter costruire un nuovo tipo di rapporto con la Polizia di Stato e con quanti lavorano nelle Forze dell’Ordine. Diventa fondamentale che le segnalazioni, le denunce e le richieste di aiuto di tutti coloro che lavorano in attività commerciali o di pubblico esercizio vengano recepite e si abbia la possibilità di comunicare in modo diretto con i centri di pronto intervento. Una possibilità unica e di rilievo che ci fa sentire meno soli, meno trascurati e non più in balìa degli eventi.

Com’è significativa la disponibilità dei rappresentanti della Polizia di Stato a farsi chiamare in modo diretto. Contiamo nella possibilità che si instauri una nuova e più duratura prassi, consapevoli dei limiti e delle difficolta di ognuno di noi. Con questo incontro Confesercenti Bologna voleva trovare un modo nuovo, rispetto al passato, di comunicare con le Forze dell’Ordine. Sapere oggi di avere un minimo di riferimento è un passo avanti ci fa sentire meno isolati. Sono sicuro che questo faccia a faccia è servito a dare un po’ più di tranquillità a noi e a dare più informazioni ai rappresentanti della Polizia di Stato”.

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